venerdì 18 aprile 2008

La morte in discoteca della ragazza e le 'pasticche'.


E rieccoci di nuovo alle solite e intramontabili polemiche sulle discoteche/droga, discoteche/templi dello 'sballo e della morte.
Da ogni parte sembrano giungere voci 'più controlli nelle discoteche', perchè lasciamo morire i nostri ragazzi, se non addirittura frasi come 'ma cosa ci troveranno i ragazzi nelle discoteche e perchè ci vanno?'.
Poi dopo si alzano le solite voci: 'Più controllo dentro le discoteche'; 'Pene esemplari a chi vende o cede le pasticche' ecc.....
Ci si dimentica spesso che che vende o cede le pasticche, il più delle volte o è un amico oppure un ragazzo uguale a quello a cui sta vendendo la droga, e lo fa per 'integrarsi' la paghetta o lo stipendio. Quindi soggetto agli stessi rischi a cui sono soggette le persone a cui le vende.

Detto ciò, e qui entrano in funzione i mass media, ovviamente si parla adesso di questa cosa perchè ci è scappato un morto però non si parla di tutti quei ragazzi, probabilmente decine di migliaia, che ogni sera hanno gli stessi comportamenti a rischio e ai quali non succede nulla!!
Insomma, è un come con gli aerei, se ne parla quando cade uno, ma non si parla di tutte quelle migliaia di voli che ogni giorno decollano e atterrano senza che succeda nulla!!
Si ingigantisce il problema, insomma e poi ci si chiede 'ma dove siamo andati a finire?'

Ovviamente sono addolorato per la morte della ragazza, e non voglio togliere nulla alla gravità del fatto, tuttavia vorrei fare sottolineare che si tratta di un caso abbastanza isolato.
Se vogliamo poi usare la retorica, cosi cara oggi ai mass media e ai vari cronisti televisivi, chiamiamo pure spacciatori di morte i baristi al bancone delle discoteche che vendono alcolici: sono sicuramente più i morti per guida in stato di ebrezza al ritorno dalle discoteche al mattino, che non l'assunzione di qualche pasticca.

Vogliamo poi parlare delle morti bianche ? Qui è quasi difficile condurre delle statistiche, e quello che si viene a sapere è spesso solo la punta di un iceberg.

Infine, ma qui si devia già un dall'argomento, come la vogliamo mettere con l'ipocrisia di uno Stato, che impone pene draconiane ai ragazzini che si fumano una 'canna' - mentre permette che (in certi paesi, molto meno in Italia per fortuna) al 10% o quasi dei bambini troppo vivaci vengano prescritte delle amfetamine per il loro 'deficit di attenzione' - e qui parliamo di bambini di 6-8 anni.

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